Il 10 ottobre del 2000 a Castelverde presso Roma, alle ore
22,30 si spegneva dolcemente Suor
Dolores, una delle più grandi mistiche del nostro tempo.
Nel silenzio e nel nascondimento
era vissuta, donandosi per gli altri
con estrema umiltà e generosità.
Tutta la sua vita terrena, ottantotto
anni di sofferenze e di grazie ottenute a chi le si rivolgeva, senza un
lamento, ma con gioia sublime donando tutto di se stessa.
Così anche Lei, a imitazione di
Gesù, con digiuni, penitenze e sofferenze inaudite si donava al
Signore, per aiutare l'umanità sofferente e tutti coloro che si rivolge
vano chiedendo una guarigione
dell'anima o del corpo od un qualsiasi voglia aiuto. famiglia. Terzogenita di sette figli,
avrà una vita segnata dal soprannaturale. Doni e carismi saranno dati
a quest'anima, affinché nella sua
vita terrena dia sollievo a chi soffre
e converta i tanti peccatori che nel
corso del suo pellegrinaggio terreno incontrerà.
Ma lei resterà sempre uguale, semplice, umile, generosa sino alla
morte. Si potrebbe chiamare con
un solo nome "Semplicità". Fedele
al suo Fondatore della Congregazione, Padre Simpliciano della
Natività; si realizzava nel suo stile
di vita con assoluta donazione di
se stessa. Portò i suoi doni con
estrema naturalezza.
Sopportò le stigmate, donatele dal
Signore all'età di diciotto anni, con
dolore e gioia, ma vergognandosi
tanto della curiosità che emergeva
dagli sguardi altrui, chiese ed ottenne dalla Madonna di sopportare
gli stessi dolori senza che se ne vedessero i segni, tanto da non destare curiosità.
Ma nella settimana Santa si riaprivano visibilmente le stigmate e iniziava a soffrire le pene della passione di Cristo con sudorazione di
sangue in tutto il corpo.
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Era quello il momento di massima
sofferenza e preghiera, era quello
il momento in cui Lei otteneva grazie per coloro che chiedevano ed
imploravano un aiuto soprannaturale, era quello il momento in cui
tutto il suo essere veniva spesso offerto per gli altri.
Altri carismi donati furono la precognizione, la lettura istantanea
degli animi e la bilocazione.
Altro carisma, forse il più importante, il colloquio continuo con la
Vergine Addolorata che spessissimo le parlava.
Questo contatto continuo veniva a
stabilire un filo diretto con il mondo del soprannaturale e Lei stessa
neanche se ne avvedeva, viveva
quasi più in cielo che sulla terra. Il suo parlare era semplice e
schietto. Piena di carità se doveva
dire cose sgradevoli cercava la maniera e il modo più dolce per non
offendere nessuno.
Con tanta grazia sapeva riprendere
chi sbagliava e con tanto amore
consolava ed aiutava e poi ancora
con amore incoraggiava.
Questa persona speciale manca e
mancherà sempre a tutti coloro che
hanno avuto la grazia di conoscerla, perché dove c'è amore e carità
si prova quel dolcissimo sentimento che ci porta a condividere le nostre gioie e dolori con tutti i nostri
fratelli e ci avvicina alle soglie del
soprannaturale facendoci credere
di trovarci nell'anticamera del Paradiso.
Trovo, oltre che piacevole, doveroso parlare di quest'anima privilegiata, specie nella ricorrenza celebrativa del decimo anniversario
della sua scomparsa terrena, dico
terrena perché spiritualmente, per
chi l'ha conosciuta, ancora sente le
sue benefiche vibrazioni che proteggono ed aiutano.
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